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STRADE DELLA ROMA PAPALE

Via di Parione  (R. VI – Parione) (da via del Governo Vecchio a via della Pace)

Il nome della via fu più propriamente “S. Tommaso in Parione”, dall’antichissima chiesa che sorge nella via, consacrata nel 1139 da Innocenzo II (Gregorio Papareschi - 1130-1143) ed elevata a titolo cardinalizio nel 1517.
Fu restaurata nel 1582 dai nobili Cerrini e, nel XIX secolo, dall’architetto Lenti.

Nella chiesa vi  fu  eretta  la  società  dei  copisti  da Niccolò  V  (Tommaso Parentucelli - 1447-1455), nel 1449, confermata da Giulio III (Giovanni Maria Ciocchi del Monte - 1550-1555), con i privilegi “di tre giubilei l'anno nelle tre feste dei S.S. Patroni (San Giovanni Evangelista, San Nicola di Myra e il titolare della chiesa San Tommaso Apostolo); di poter eleggere tre volte, durante la loro vita, un confessore che li possa assolvere dai peccati riservati anche alla Santa Sede, eccetto da quelli riservati nella bolla in “Coena Domini”; di essere esentati da andare in tempo di guerra o peste alle porte e ronde di notte, dalla tassa di strade ecc. in riguardo delle fatiche per il servizio della Corte Romana”..

Nella Chiesa, San Filippo Neri ricevette, a 36 anni, tutti gli ordini, meno il diaconato.

La via fu detta “ad Seminarium Romanum ubi Palatium cardinalem Nardini”, avendo il Nardini, nello stabile appartenuto a Pietro da Noceto (1402-1472) [1], favorito di Niccolò V, fondato un collegio nel 1484 per studenti romagnoli, che cessò di esistere perché “soppresso per mancanza di rendite”, a metà del '700.

È curioso che, pur essendoci nel rione moltissime cortigiane [2] e menanti che non dovevano certo aver molti scrupoli, il parroco in una delle solite visite apostoliche, nel 1574, dichiarava che: “Incoffessi, pubblicae peccatores aut usuraii, divina favente gratia, nulli in Parrocchia sunt”.

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[1]               Pietro da Noceto (1402-1472), nativo di Piacenza, Protonotario e Commissario Apostolico, fu segretario del cardinale Domenico Capranica ed, in seguito, del cardinale Niccolò Albergati. Strinse amicizia con Enea Piccolomini (poi Pio II) e con Tommaso da Sarzana (poi Nicola V). Alla elezione di quest’ultimo, fu Primo Segretario dei Brevi (1447) e consigliere degli affari di stato, interni ed esterni. Con la morte di Nicola V (1455), abbandonato da tutti coloro che avevano beneficiato dei suoi favori e che lo lodavano, in ragione della sua posizione a lato del papa, si ritira a Lucca, con la sua famiglia, dove è professore di Greco e Latino. Muore nel 1472 ed è sepolto nella Cattedrale di S. Martino a Lucca. Da notare l’assenza di un qualunque aiuto, da parte del suo “amico”, Pio II (Enea Silvio Piccolomini - 1458-1464), nonostante numerose lettere di incoraggiamento e di profferta amicizia.

[2]              Dice l’Aretino: “perché  il rione era popolato per la maggior parte da celibi”. E ancora, parlando di  esse dice: “né mai un forestiero  poteva sapere quale fosse il loro nome dritto”. Infatti avevano tutte un nome di battaglia, seguito dal paese d’origine.

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Lapidi, Edicole e Chiese :

- Via di Parione

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